Longobucco, chiusa l’inchiesta sul viadotto crollato: 12 indagati

La Procura della Repubblica di Castrovillari ha chiuso l’inchiesta sul crollo del viadotto Ortiano 2, lungo la strada statale 177 “Sila Mare”, avvenuto il 3 maggio 2023 a Longobucco, nel Cosentino.

Sono dodici le persone indagate, tra cui componenti della commissione di gara e della commissione di collaudo, il Responsabile Unico del Procedimento (Rup), il direttore dei lavori, il legale rappresentante dell’impresa appaltatrice e alcuni dirigenti di Anas.

Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dal pubblico ministero Veronica Rizzaro, il cedimento dell’infrastruttura sarebbe avvenuto per colpa, negligenza e imperizia, a causa della mancanza di micropali alla base delle fondazioni.

Il progetto originario prevedeva l’installazione di 32 micropali per prevenire il rischio di scalzamento, considerata la costruzione dell’opera all’interno dell’alveo del torrente Trionto. Tuttavia, la quantità sarebbe stata ridotta a 15 nel progetto esecutivo, compromettendo la stabilità della struttura.

La modifica non avrebbe tenuto conto del rischio idraulico e il progetto finale sarebbe stato presentato senza una corretta valutazione delle conseguenze. Inoltre, la commissione di collaudo avrebbe certificato l’opera nel 2016 senza considerare le modifiche sostanziali apportate.

Il viadotto è crollato nel maggio 2023 a seguito di un’ondata di maltempo che aveva provocato l’ingrossamento del torrente Trionto. L’evento non ha causato vittime, ma ha riacceso il dibattito sulla sicurezza delle infrastrutture.

Da evidenziare che il viadotto era stato inaugurato nel 2014 e acquisito da Anas nel 2019. Il crollo, ripreso in un video amatoriale diventato virale sui social, ha destato forte preoccupazione tra la popolazione e sollevato interrogativi sulla gestione e sul controllo delle opere pubbliche.

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