Abusi nella Diocesi di Oppido-Palmi, il vescovo: “Ferma condanna. Serve verità e giustizia”

Una vicenda dolorosa, che scuote le fondamenta della comunità ecclesiale calabrese e richiama a una riflessione profonda sul ruolo della Chiesa nella tutela dei più fragili. Mons. Giuseppe Alberti, vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, ha preso posizione in merito ai presunti abusi sessuali subiti da un’ex suora e da un laico quando erano adolescenti, denunciati pubblicamente nelle scorse settimane.

Le accuse, rilanciate da diverse testate giornalistiche, emergono con forza dal libro “Mi svelo”, scritto dall’ex religiosa Chiara Scarfò, che racconta episodi di violenze subite da parte di un sacerdote diocesano, all’epoca attivo in una parrocchia di Polistena. Il prete, oggi ottantenne, non è più in servizio. Fatti che, se verranno accertati come veri, ci sconvolgono e che condanniamo senza timore alcuno”, afferma il vescovo Alberti in una nota ufficiale della Diocesi. “Auspichiamo che vi sia una denuncia formale agli inquirenti, affinché la verità possa emergere, nonostante il tempo trascorso”. Il presule ha parlato di una ferita profonda che interroga la Chiesa e la chiama a un rinnovato impegno per la trasparenza, la giustizia e soprattutto la protezione di bambini, adolescenti e soggetti vulnerabili. Ha annunciato inoltre che la Diocesi avvierà verifiche interne con la massima severità e ribadito la disponibilità a collaborare con le autorità civili. La nostra è una Chiesa che vuole essere un luogo sicuro – ha aggiunto il vescovo – e che ha già avviato percorsi di formazione e prevenzione, con l’obiettivo di promuovere una cultura del rispetto e della salvaguardia dell’infanzia”. Un messaggio forte, quello di mons. Alberti, che unisce alla condanna il richiamo al coraggio delle vittime e alla necessità di non insabbiare, ma affrontare, anche a distanza di anni, le ombre del passato. Un appello che guarda al futuro, perché – come sottolinea il vescovo – “fatti del genere non accadano mai più”.

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