A distanza di poche ore nel carcere di Catanzaro si sono verificati due eventi critici.
Ieri sera un detenuto ha aggredito un agente della Polizia Penitenziaria che ha riportato la frattura di un dito della mano.
La notte scorsa, invece, alcuni agenti, per contenere un detenuto con problemi psichiatrici, hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche e qualcuno di loro è stato refertato anche con venti giorni di prognosi.
A darne notizia sono il segretario generale aggiunto del sindacato di Polizia Penitenziaria Sappe Giovanni Battista Durante e il segretario regionale Francesco Ciccone.
“Il problema dei detenuti con disagio psichiatrico è sempre più presente negli istituti, dove queste persone non sono gestibili da parte del personale di Polizia Penitenziario, che è preparato per fare altro. La situazione è sempre più difficile, perché il carcere non è attrezzato. Mancano spesso specialisti psichiatri, quindi i malati non possono essere curati e seguiti adeguatamente, come richiederebbe la loro patologia, e creano problemi di sicurezza per loro e per gli operatori, Polizia Penitenziaria in primis. Anche la Corte Costituzionale due anni fa è intervenuta con una sentenza ed ha invitato il Parlamento a legiferare, al fine di modificare la legge di chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari“.