Utilizzava lavoratori extracomunitari richiedenti asilo politico ed ospiti nel territorio di Roggiano Gravina, in Provincia di Cosenza, sottoposti a turni di 9 ore e pagati giornalmente 20 euro, senza alcun rispetto delle norme di sicurezza ed in assenza di regolare contratto. La scoperta dei carabinieri ha portato all’arrestato di un imprenditore agricolo di 44 anni con le accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Le indagini, coordinate dalla Procura cosentina, sono partite dopo alcune segnalazioni. I militari dell’Arma hanno osservato per quasi un anno alcuni terreni nel Comune di San Marco Argentano ed hanno individuato il “caporale” che prelevava quotidianamente diversi extracomunitari da un Centro di Accoglienza Straordinaria di Roggiano. Attraverso videoriprese i Carabinieri sono riusciti a documentare le pesanti giornate lavorative degli extracomunitari, come confermato dalle dichiarazioni precise, dettagliate e convergenti successivamente rese dagli stessi (provenienti dal Gambia, dal Bangladesh e dal Senegal): prelevati all’alba, intorno alle ore 05.00, da un furgone condotto dall’imprenditore, affluivano sui terreni coltivati ad ortaggi ove prestavano la loro attività lavorativa ininterrottamente fino a 9 ore – orientativamente dalle 06.30 alle 15.30 – in un contesto lavorativo assolutamente degradante. Le condizioni di lavoro imposte dal “padrone” – in palese difformità dalle minimali regole dei contratti collettivi nazionali – contemplavano soltanto una pausa di appena 30 minuti (nel caso gli immigrati avessero voluto consumare cibi portati al seguito), senza mettere a disposizione degli “sfruttati” acqua per rifocillarsi ed in assenza di luoghi idonei per ripararsi dal caldo o per soddisfare le proprie esigenze fisiologiche. A fronte di così gravose condizioni di lavoro la retribuzione concordata era di appena 20 euro giornaliere, del tutto sproporzionata rispetto alla quantità ed alla qualità del lavoro prestato, a riprova dell’opera di sfruttamento posta in essere in danno dei lavoratori stranieri. Nel medesimo contesto investigativo, i Carabinieri hanno anche potuto ricostruire un tentativo di deviare il corso delle indagini da parte dell’odierno arrestato, il quale, in diversi approcci con gli extracomunitari, aveva provato a condizionarne i racconti al fine di alleggerire le proprie responsabilità.