CONSIGLIO REGIONALE APPROVA MOZIONE UNICA PER IL PORTO DI GIOIA TAURO

Il Consiglio regionale, nel corso della seduta odierna, la trentaduesima della legislatura, ha approvato una mozione unitaria per chiedere la modifica della Direttiva dell’Unione europea sull’abbattimento dell’emissione di gas serra, che rischia di provocare gravi conseguenze per i porti transhipment europei, con in testa quello di Gioia Tauro.

Sono state unificate le mozioni proposte da maggioranza e minoranza che impegnano la Giunta regionale a farsi portavoce col Governo nazionale e le competenti istituzioni comunitarie affinché vengano apportati i necessari correttivi alla Direttiva.

Il presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, é intervenuto per esprimere apprezzamento per la decisione di maggioranza e minoranza di presentare una mozione unitaria per chiedere una deroga alla Direttiva “Fit for 55” dell’Unione europea sull’emissione dei gas serra a difesa del porto di Gioia Tauro.

Un apprezzamento – ha detto – che é mio personale e dell’intera Giunta per una decisione che si pone nella direzione di difendere la più grande infrastruttura logistica della Calabria, ma anche dell’intero Paese. Mi fa piacere che ci sia stata una convergenza di impegni in favore di questa grande infrastruttura. In passato non è sempre stato così. Il porto di Gioia Tauro, così potenzialmente importante per la Calabria, si è spesso sviluppato nell’indifferenza delle principali istituzioni nazionali ed anche regionali. Oggi questa convergenza di impegni è un fatto estremamente positivo perché dimostra che il Consiglio regionale si fa carico nella sua interezza di un tema che purtroppo è stato spesso poco considerato dalla politica regionale”. “Attenzione. però. Se oggi siamo in questa situazione – ha aggiunto il Governatore – significa che il nostro Paese non è intervenuto nella fase ascendente della Direttiva, come spesso succede con tutte le decisioni che l’UE assume. Abbiamo osservato un grande e colpevole distacco del governo nazionale. E nel caso di specie, anche una grande sottovalutazione da parte dei parlamentari europei. Se siamo arrivati oggi a chiedere alla Commissione una deroga, qualche responsabilità da parte di tutti c’è. Non siamo mai attenti alla fase di formazione delle decisioni. Infatti, oggi, con questa mozione chiediamo un correttivo. Ma siccome la direttiva è chiusa, ogni modifica può essere chiesta solo nella fase di prima esecuzione della direttiva. È avvenuto altre volte in Europa. Non è facilissimo, ma è stato fatto. Oggi ci svegliamo. Personalmente sono intervenuto decine di volte con il Ministro dell’Ambiente Pichetto Frattin al quale ho fatto istanza perché chiedesse una deroga. Devo dire che lo ha fatto. Ma oggi questa decisione è nelle mani del Consiglio e della Commissione europea. C’è bisogno del contributo di tutti altrimenti è difficile che questa decisione derogatoria venga presa in considerazione. Sarebbe utile che si intervenisse anche sul commissario Gentiloni e lo potrebbe fare chi siede nei banchi dell’opposizione. Mi sono rivolto anche al ministro Tajani. Anche lui mi ha assicurato il suo intervento sul Consiglio europeo. E ho preso posizione anche come Presidente del Comitato dei Presidenti delle Regioni del Mediterraneo. Ho chiesto che in seno a quell’organismo ci sia una rivalutazione di questa decisione. Io non nego affatto la necessità di produrre delle decisioni che vadano nella direzione di farsi carico dell’ambiente e contrastare i cambiamenti climatici, ma queste cose vanno fatte in maniera intelligente. Perché la difesa dell’ambiente fatta con una direttiva come quella prodotta dalla Commissione europea, produrrà il risultato che le navi inquinanti, comunque passeranno nel Mediterraneo e continueranno ad inquinare, ma non si fermeranno a Gioia Tauro, ma a Porto Said ed a Tangeri, arricchendo così i porti del Nord Africa. E’ una direttiva che penalizza solo i porti europei, senza risolvere alcuno dei problemi che intende affontare. E fin quando Gioia Tauro sarà solo un porto di transhipment saremo sempre esposti a decisioni del genere, mentre dobbiamo fare in modo di attrezzare il retroporto di Gioia per attrarvi investimenti nazionali e internazionali“.

Il Consiglio regionale ha completato l’ordine dei lavori dedicando l’ultima parte della seduta allo svolgimento del “question time”.

In precedenza, l’Assemblea aveva licenziato la proposta di legge recante interventi normativi di alcune leggi regionali sottoscritta dai consiglieri Michele Comito (FI), Giacomo Pietro Crinò (CdL), Francesco De Nisi (Coraggio Italia), Giuseppe Graziano (Udc), Giuseppe Gelardi (Lega Salvini) e Giuseppe Neri (FdI). Una proposta che è stata duramente criticata dai banchi dell’opposizione.

L’Aula ha anche approvato le mozioni, inserite nel corso della seduta, relative, la prima, alla “Diffusione delle tecniche salvavita: disostruzione delle vie aeree”, proposta dal consigliere Ernesto Alecci (PD) e, la seconda, sulle “Azioni da adottare per contrastare il preoccupante fenomeno della violenza di genere e per l’istituzione di un percorso di tutela per le vittime di violenza e per i loro figli”, presentata ed illustrata da Pasqualina Straface, di Forza Italia. È stata rinviata, invece, la trattazione della mozione riguardante il “Documento Zero o pass sanitario mondiale”.

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