Nel mese di maggio 2025, i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) di Reggio Calabria, su disposizione del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma, hanno condotto una vasta operazione di controllo nei confronti di centri benessere ed estetici operanti sul territorio.
L’intervento rientra in una più ampia strategia di prevenzione e repressione delle irregolarità nel settore del wellness e dei trattamenti estetici, finalizzata a garantire il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza, igiene e abilitazioni professionali.
In totale sono state ispezionate 18 strutture, di cui ben 10 sono risultate non conformi. I titolari delle attività irregolari sono stati segnalati alle competenti autorità sanitarie e amministrative. In un caso, i militari hanno proceduto al sequestro amministrativo di un intero centro benessere e delle relative apparecchiature: l’attività era priva di qualsiasi autorizzazione e impiegava personale senza i necessari titoli professionali.
Non solo. Il sindaco di Reggio Calabria ha disposto la sospensione immediata di due attività che, pur pubblicizzandosi come centri “tantrici” e “olistici”, risultavano attrezzate come veri e propri istituti di benessere, operando senza i requisiti previsti dalla legge. Un terzo provvedimento di sospensione ha riguardato un’attività estetica svolta abusivamente all’interno di una normale abitazione civile, completamente priva dei requisiti igienico-sanitari e strutturali minimi.
Secondo le stime fornite dagli inquirenti, il valore economico complessivo delle attività sottoposte a provvedimenti si aggira attorno a 1.200.000 euro. Un dato che evidenzia non solo l’impatto economico del settore, ma anche i potenziali rischi per la salute dei cittadini quando il benessere viene gestito al di fuori della legalità.
L’operazione del NAS rappresenta un segnale chiaro e deciso contro l’abusivismo e l’illegalità, a tutela della salute pubblica e della corretta concorrenza tra operatori del settore. I controlli – fanno sapere i Carabinieri – proseguiranno anche nei prossimi mesi, con particolare attenzione a quelle attività che, dietro il paravento di discipline alternative, celano pratiche non autorizzate e potenzialmente pericolose.