CARCERE DI ROSSANO. SAPPE: ENNESIMA AGGRESSIONE AD AGENTE PENITENZIARIA

Ancora un’aggressione nel carcere di Rossano nei confronti di un appartenente al Corpo di Polizia penitenziaria.

Un detenuto si è rifiutato di farsi perquisire e ha aggredito un agente con calci e pugni.

Grazie al pronto intervento degli altri colleghi è stato evitato il peggio.

A darne notizia è il sindacato di Polizia penitenziaria Sappe.

“Da quanto si apprende – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Ciccone, segretario regionale – l’agente, nonostante l’aggressione, ha evitato di andare in ospedale per garantire il servizio, a causa della carenza di organico. Elevatissimo il senso di responsabilità e il sacrificio dello stesso”.

DICHIARAZIONI DELLA DEPUTATA M5S ELISA SCUTELLÀ

Nelle mie visite presso le carceri ho potuto constatare il sacrificio delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria costretti a turni massacranti e spesso vittime di violenze da parte dei detenuti. Durante i governi Conte abbiamo portato 4.000 assunzioni nella Polizia penitenziaria, questo Governo cosa aspetta ad intervenire? la fase della propaganda è finita. La relazione del Garante dei diritti delle persone detenute della regione Calabria ha certificato a fine 2023 che l’assenza di un numero sufficiente di Polizia penitenziaria genera una serie di effetti che recano danno all’intero sistema.

I numeri della carenza di polizia penitenziaria sono eloquenti ed allarmanti: -94 Catanzaro, -70 Vibo Valentia, -40 Palmi, -39 Rossano, -31 Reggio Calabria Arghillà, -29 Paola, -29 Castrovillari, -27 Cosenza, -24 Reggio San Pietro, -17 Crotone, -13 Locri, -7 Laureana di Borrello.

Attualmente secondo i dati del ministero della Giustizia nei 189 istituti di pena italiani mancano all’appello più di 4.000 agenti penitenziari, per i sindacati di categoria in realtà ne mancherebbero molti di più per assicurare quanto previsto dalla legge n. 395 del 1990, ovvero, ‘l’esecuzione delle misure privative di libertà personale; garantire l’ordine interno e la sicurezza degli istituiti di prevenzione e di pena’. Inoltre, nel 2023 sono stati quasi 2.000 i casi di violenza contro gli agenti penitenziari ed è in forte aumento il numero di suicidi della categoria.

Il ministro Nordio invece di pensare a smantellare la Spazzacorrotti cosa aspetta a dare risposte concrete ad una categoria di tutori della sicurezza esposti quotidianamente a carichi di lavoro straordinari che, nelle carceri, diventano ordinari“.

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