La Polizia tedesca ha arrestato a Duisburg, in Germania, il latitante Strangio Antonio, 44 enne, alias “u meccanicu” e “TT”, contiguo per vincoli di parentela diretta alla ‘ndrina sanluchese dei Pelle alias “Vanchelli”.
A suo carico pendeva un mandato di arresto europeo emesso su richiesta del Procuratore distrettuale di Reggio Calabria per le reiterate violazioni dell’obbligo di presentazione alla P.G.. cui era sottoposto in seguito alla condanna a cinque anni di reclusione per traffico di cocaina tra la Calabria e Milano, comminatagli dalla Corte di Appello reggina a conclusione del processo “Pollino“.
Il latitante non nascondeva, la propria identità, ed anzi sui social, da tempo pubblicava foto e video dalla Germania. Circostanza che ha permesso i carabinieri del Reparto operativo di Reggio Calabria e del gruppo Locri, coordinati dal procuratore Giovanni Bombardieri e dall’aggiunto Giuseppe Lombardo, di individuarlo nella località tedesca ed accertare che era solito spostarsi a bordo del furgone di una nota azienda di spedizioni per cui lavorava.
Le successive attività di estensione delle ricerche – per mezzo dell’Unità I-CAN – alle forze di polizia tedesche, coordinate dal Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria ha reso possibile la cattura del soggetto.
Durante un suo turno di lavoro il 27 ottobre scorso il latitante è rimasto coinvolto in un incidente stradale mentre era alla guida di un furgone. Dopo avere urtato l’auto di un’anziana donna, sono intervenuti gli agenti della polizia locale ai quali Strangio ha consegnato i documenti di identità con il proprio nome e cognome facendo così emergere che era ricercato dalla Procura di Reggio Calabria.
Prontamente identificato è stato tradotto in carcere, in attesa della successiva estradizione in Italia avviata dalla Dda di Reggio.
Il latitante è cugino di Francesco Pelle, detto “Ciccio Pakistan“, e di Antonio Pelle, alias “Vanchelli“.
Gli inquirenti ritengono che proprio per i suoi legami di parentela con i “Pelle-Vottari” Strangio potesse essere uno degli obiettivi della strage di Duisburg avvenuta il giorno di Ferragosto del 2007, in cui furono uccise sei persone nell’ambito della faida di San Luca, alla quale scampò solo per caso fortuito. L’uomo, infatti, aveva lasciato il locale prima di mezzanotte dopo avere concluso il suo turno di lavoro.
Strangio, in quel periodo, lavorava proprio nel ristorante “Da Bruno” di proprietà di Sebastiano Strangio, una delle sei vittime, nel parcheggio del quale fu commessa la carneficina. Inoltre, nel corso degli accertamenti e delle perquisizioni che fecero seguito alla strage, nel suo armadietto furono rinvenute 280 cartucce calibro 357 magnum, mentre in quello di Sebastiano Strangio fu trovato un fucile d’assalto di fabbricazione statunitense.
Il nome di Strangio, inoltre, compare anche nell’informativa dell’inchiesta antimafia “Crimine“, condotta dalla Dda di Reggio Calabria nel settembre del 2009. Il latitante, infatti, fu ripreso mentre, alla guida della sua auto, si recava a Polsi in occasione della festa della Madonna della montagna, giorno in cui le cosche più importanti di ‘ndrangheta tenevano tradizionalmente un “summit” nella località aspromontana.