Frode in serie minori, arbitro puntava a calcio professionistico

“Dalle attività svolte non è emerso il diretto coinvolgimento di calciatori ma un’associazione promossa da un arbitro che aveva nel programma criminoso quello di alterare i risultati di alcune partite”.

A dirlo il procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Borrelli nel corso della conferenza stampa in merito all’inchiesta “Penalty” che stamani ha portato all’arresto di 5 persone per frode sportiva.

L’obiettivo dell’arbitro Luigi Catanoso – uno degli arrestati – secondo il procuratore “era quello di alterare i risultati delle partite allo scopo di realizzare poi dei profitti con le scommesse”.

La segnalazione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli che nel 2024 ha dato il via all’inchiesta, ha spiegato Borrelli, era riferita a un flusso anomalo di scommesse sull’incontro Benevento-Cesena del campionato di Primavera 2.

 

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