GIOIA TAURO. 11 ARRESTI E 23 PERSONE INDAGATE NELL’OPERAZIONE “SMART DELIVERY”(VIDEO)

Più di cento episodi documentati e ventitré persone indagate, 11 delle quali colpite da provvedimento restrittivo della libertà personale, è il risultato dell’operazione denominata “Smart Delivery” condotta nella notte nelle Province Reggio Calabria, Vibo Valentia, Benevento  e Siracusa dai Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro.

I militari, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, hanno dato esecuzione a 11 misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Palmi – 9 in carcere e 2 ai domiciliari su richiesta della Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal Dott. Emanuele Crescenti, nei confronti di altrettanti indagati originari di alcuni Comuni della Piana, ritenuti responsabili, tra l’altro e a vario titolo, dei reati di «Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope».

L’inchiesta è partita in seguito ad alcune informazioni raccolte da una pattuglia dell’Arma, nel corso di un intervento per lite in famiglia. Nella circostanza, i militari della Sezione Radiomobile della Compagnia di Gioia Tauro, si accorsero che il contrasto nasceva da un debito legato al traffico di stupefacenti.

La successiva articolata attività investigativa, svolta tra il mese di agosto 2020 e giugno 2022, ha permesso d’individuare numerosi episodi di detenzione e cessione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, consentendo di censire la presenza di almeno due “piazze di spaccio” sia nella municipalità di Rosarno che nel comune di Gioia Tauro oltre che individuare alcuni “posti sicuri” in Rizziconi.

In tutti i casi è stato riscontrato un voluminoso giro di affari e clienti, gestito da persone ritenute vicine agli ambienti della criminalità organizzata locale che, utilizzando un sistema rodato e ben collaudato, si occupavano di gestire, in varie località, lo spaccio di sostanze stupefacente, principalmente cocaina, marijuana e crack.

In particolare gli investigatori hanno ritenuto di particolare rilevanza il ruolo tenuto da tre soggetti i quali, ciascuno nel territorio di specifica competenza, utilizzavano una serie di espedienti e stratagemmi per evitare gli eventuali controlli delle forze di polizia, ad esempio intestando le schede cellulari a soggetti stranieri o addirittura a persone inesistenti, oppure ancora utilizzando motocicli per potersi agevolmente muovere nella viabilità urbana, cercando così di eludere eventuali pedinamenti.

Dalle indagini è emerso, inoltre, che alcuni degli indagati erano soliti prendere l’ordine per lo stupefacente per poi “consegnarlo a domicilio”, in particolar modo nel periodo di maggiore limitazione negli spostamenti per l’imposizione delle misure imposte dalla pandemia da Covid-19 da qui il nome di smart delivery” dell’operazione. Non era quindi il cliente a recarsi dallo spacciatore, ma a concordare con questi, anche telefonicamente o via canali “social”, la consegna della sostanza, che veniva portata direttamente a casa o in altro luogo preventivamente individuato.

I riscontri obiettivi acquisiti attraverso i servizi d’osservazione, pedinamento e controllo, nonché mediante perquisizioni, sequestri, arresti in flagranza ed attività tecnica, hanno fornito la chiave di lettura per decifrare alcuni dialoghicriptati”, nei quali gli stupefacenti erano spesso chiamati con nomi di fantasia usando linguaggio convenzionale (“sto arrivando con una birra ma senza vino” … “se vuoi passare una birra te la posso dare” … ).

Nel corso delle perquisizioni i militari hanno rinvenuto 1kg di cocaina, mezzo kg di marjuana e quasi 2 mila euro suddivise in banconote di vario taglio.

L’attività investigativa, inoltre, ha permesso di scoprire all’interno di una casa apparentemente abbandonata un vero e proprio arsenale pronto all’uso. Nello specifico, dentro un secchio di plastica, ben occultati da diversi strati di cellophane sono stati rivenuti: una mitraglietta modello “Uzi” perfettamente oleata, in ottimo stato di utilizzo, senza matricola munita di 2 caricatori, una scatola contenente 50 proiettili calibro 9 luger e un involucro con ulteriori 20 cartucce calibro 7,65, oltre che un ordigno artigianale improvvisato, perfettamente funzionante, del peso lordo di 850 grammi, collegato ad una miccia a rapida combustione, nonché, due sacchetti di plastica contenenti più di 4 chilogrammi di polvere pirica, idonea al confezionamento di altri ordigni artigianali.

In altro locale della medesima abitazione, all’interno di un radiatore gli operatori hanno trovato nascoste due confezioni contenenti 77 grammi totali di sostanza stupefacente di tipo cocaina, materiale per il confezionamento e un bilancino di precisione.

Gli indizi raccolti nei confronti degli indagati, corroborati da una consistente attività di riscontro, sono stati utili al fine di rappresentare all’Autorità Giudiziaria di Palmi un quadro schematico di chiara valutazione, da cui poter evincere le differenti personalità dei soggetti indagati e la loro tendenza alla commissione di specifici reati, reiterati nel tempo.

La particolare avvedutezza e circospezione con cui tutti gli indagati, ciascuno nell’ambito delle sue funzioni, operavano nella consumazione dei reati di spaccio al minuto, hanno denotato, secondo l’Autorità Giudiziaria, una maturazione di tecniche volte ad eludere le attività investigative, nonché una “professionalità” ormai consolidata, affinatasi a seguito dei numerosi controlli a cui, nel corso del tempo, gli indagati sono stati sottoposti.

In aggiunta, la procura di Palmi ha contestato, ad uno degli indagati, la “morte come conseguenza di altro delitto” poiché, nel 2021, un cittadino italiano è deceduto dopo aver acquistato e successivamente assunto per endovena, alcune dosi di cocaina, peraltro con un grado di purezza notevole.

L’operazione, si inserisce in un più ampio contrasto alla diffusione degli stupefacenti della piana di Gioia Tauro che, negli ultimi tre anni, ha visto assestare dai Carabinieri del Gruppo un pesantissimo colpo alle varie famiglie di ‘ndrangheta e, in questo caso, anche alle diramazioni finali della catena di diffusione degli stupefacenti.

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