‘Ndrangheta e patrimoni illeciti: 54 indagati per mancata comunicazione di beni

La Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha denunciato 54 persone al termine di un’articolata indagine patrimoniale coordinata dalla Procura della Repubblica, guidata dal procuratore Giuseppe Lombardo.

Tutti gli indagati sono già stati condannati in via definitiva per reati legati alla criminalità organizzata, o sottoposti a misure di prevenzione antimafia.

L’inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria, ha evidenziato gravi violazioni della normativa prevista dalla legge “Rognoni-La Torre” del 1982 e dal nuovo Codice Antimafia del 2011, in particolare rispetto all’obbligo di comunicare le variazioni patrimoniali.

Obbligo che, secondo la normativa, consente allo Stato di monitorare nel tempo la capacità economica di soggetti ritenuti socialmente pericolosi e potenzialmente ancora coinvolti in attività illecite.

L’operazione ha preso avvio dal monitoraggio dell’hinterland reggino, dove i finanzieri hanno notato come alcuni pregiudicati – molti dei quali legati alle principali ‘ndrine della provincia – continuassero a ostentare beni di lusso, tra cui auto di alta gamma e immobili di pregio, senza che fossero state comunicate le relative variazioni patrimoniali.

Su questa base è stata avviata un’indagine estesa a oltre 2.000 soggetti con precedenti penali o destinatari di misure di prevenzione. I riscontri raccolti hanno portato al sequestro di un consistente patrimonio riconducibile agli indagati: 8 fabbricati, 20 terreni, 7 autovetture, 4 rapporti finanziari, un contratto assicurativo e quote societarie, per un valore complessivo di oltre 1,7 milioni di euro.

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