La Dia di Reggio Calabria ha confiscato beni per un valore di 324 milioni di euro nei confronti di un imprenditore oleario, Vincenzo Oliveri, morto il 14 gennaio scorso. I beni, secondo le indagini, sono provento di una serie di truffe nella percezione di contributi dell’Unione europea, riconducibili, dopo la morte di Oliveri, agli eredi, la moglie ed i figli. La confisca riguarda 15 società dei settori agricolo-oleario e turistico-alberghiero e 88 immobili in Calabria, Abruzzo e Toscana. Tra i beni confiscati un resort di lusso a Giulianova, nel teramano ed un’altra struttura alberghiera di pregio a Borgia, nel catanzarese. La confisca dei beni era stata disposta in primo grado dal Tribunale di Reggio Calabria nel gennaio del 2016.