Il Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia ha confermato le misure cautelari a carico dell’imprenditore reggino Antonino Mordà ed Antonio Scimone, indagati nell’inchiesta “Martingala” dello scorso 19 febbraio che aveva coinvolto 27 persone e portato al sequestro di 51 imprese. Erano già stati sottoposti a fermo ma i giudici, in sede di convalida, si erano dichiarati incompetenti. Il personale della Dia ed i finanzieri li hanno portati in carcere. Confermato l’impianto accusatorio. Mordà, attraverso il fitto reticolo di imprese nazionali ed estere a lui riconducibili, aveva creato un “sistema” funzionale a frodi fiscali, riciclaggio ed usura. Disposta la custodia in carcere anche per Giuseppe Nirta al quale vengono contestati i delitti di auto riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Arresti domiciliari invece per Antonino Carlo Chirico, ritenuto responsabile di concorso con Mordà dei reati di usura, bancarotta fallimentare e ricettazione di denaro e per l’imprenditore Domenico Gallo.
Operazione Martingala: confermate le accuse a Mordà e Scimone
