La Guardia di Finanza di Palmi ha smantellato una struttura criminosa para-familiare, composta da due soggetti con il ruolo di capi, promotori e organizzatori ed altri 10 soggetti accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso, impiego di denaro di provenienza illecita e autoriciclaggio. Dalle indagini è emerso che i due capi del gruppo criminale, titolari di due Centri di assistenza fiscale e di diverse associazioni sindacali con sede anche a Roma e Milano, distraevano cospicue somme di denaro pubblico e privato per fini personali. Usavano i conti degli enti che rappresentavano come “bancomat” da cui attingere per soddisfare qualsiasi esigenza personale, tra cui viaggi all’estero, acquisto di gioielli, immobili e autovetture, violando sistematicamente il c.d. “vincolo di destinazione del patrimonio” dei Caf e dei sindacati. Si tratta di somme trattenute per legge dall’Inps ai soggetti iscritti alle varie associazioni sindacali e successivamente riversate a quest’ultime, nonché dalle quote versate dagli associati. I dieci indagati si prestavano a rivestire il ruolo di rappresentanti formali delle varie società o associazioni, consentendo ai promotori del sodalizio di mantenere nascosta la loro partecipazione. Il Gip del Tribunale di Palmi ha disposto il sequestro preventivo di beni riconducibili agli indagati per circa 4 milioni e mezzo di euro. Buona parte del denaro proveniente dalle condotte di appropriazione indebita, veniva concesso in prestito a terzi soggetti, nonché impiegato in attività economiche (tra cui un bar, un ristorante e un centro fisioterapico) e per la “gestione” di della società Palmese calcio militante in serie D, guidata da uno dei promotori del sodalizio criminoso. I destinatari del provvedimento sono Domenica Bagalà, Antonio Bonaccorso, Giovanni Bonaccorso, Giuseppe Carbone, Aurelio Cristofaro, Vincenzo Cristofaro, Concetta Filippone, Rossana Esposito, Salvatore Calabria, Francesco Lovecchio, Alessandro Taverna, Claudio Castaldo.
Palmi. Intascano soldi di Caf e sindacati: scoperta maxi truffa da 4,5 milioni di euro
