Si moltiplicano di ora in ora le adesioni all’appello del “Comitato Undici Giugno” perché sia immediatamente consentito all’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano di rientrare nella sua città per fare visita al padre malato. Rifondazione comunista chiede l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel processo in cui è coinvolto – scrive Roberto Saviano – la Cassazione ha demolito l’ordinanza del Riesame, ma l’esilio è stato confermato e ora è di nuovo al vaglio della Suprema Corte. Chiediamo pertanto che gli sia consentito di poter salutare suo padre, ‘non per pietà, ma per giustizia’”. A sostenere l’appello anche la deputata di Leu ed ex Presidente della camera Laura Boldrini, il deputato Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, il responsabile organizzativo regionale del Partito Democratico Giovanni Puccio e la Cgil Calabria. RIFONDAZIONE COMUNISTA Dall’ingiustizia alla crudeltà. Rifondazione Comunista accanto a Mimmo Lucano L’esilio di Domenico (Mimmo) Lucano dura ormai da quasi un anno. Colpevole dichiarato del reato di solidarietà, forse il più grave e sovversivo in questo paese in cui si gareggia a chi sparge più odio l’ex sindaco di Riace continua a subire il divieto di dimora nel suo paese in attesa che un processo fondato sul nulla riprenda le udienze. Mimmo ha un padre anziano e malato, vorrebbe poterlo abbracciare ma questo gli è proibito da una procura senza pietà. Lucano non chiede però pietà, ma di poter tornare a Riace da libero cittadino, non in nome di caritatevoli concessioni.
Rifondazione Comunista chiede che le istituzioni preposte, dal presidente della Repubblica che è anche presidente del CSM e il ministero della Giustizia si adoperino per porre fine a questa persecuzione.
Debbono farlo ora e subito.
Da parte nostra rinnoviamo incondizionata solidarietà ad un compagno e ad uno dei cittadini di cui questo paese dovrebbe andare invece più fiero.
#IoStoConRiace ROBERTO SAVIANO Mimmo Lucano ha il diritto di poter tornare a Riace per riabbracciare per l’ultima volta suo padre anziano, malato e in fin di vita. Mi unisco all’appello del “Comitato Undici Giugno” perché sia immediatamente consentito a Mimmo Lucano di rientrare nella sua città. Mimmo è un uomo esiliato, tenuto lontano dalla sua terra e dai suoi affetti. Nel processo in cui è coinvolto, la Cassazione ha demolito l’ordinanza del Riesame, ma l’esilio è stato confermato e ora è di nuovo al vaglio della Suprema Corte. Colpire Mimmo Lucano è stato l’atto più pericoloso di propaganda politica cui abbiamo assistito. Pericoloso per il nostro Paese, per la tenuta sociale, per la sicurezza delle nuove generazioni. Una propaganda iniziata con Minniti e continuata da Salvini. Bisognava criminalizzare il sistema Sprar, ovvero l’unico tipo di accoglienza sana che fa bene a italiani e immigrati, sinonimo di integrazione e sicurezza vera. Demolire la Riace di Lucano è stato per l’Italia un punto di non ritorno e ne pagheremo le conseguenze. Ora però uniamoci e chiediamo che sia consentito a Mimmo Lucano di poter salutare suo padre, “non per pietà, ma per giustizia”. LAURA BOLDRINI (LEU) Suo padre sta morendo e Mimmo Lucano non può tornare a Riace per dargli l’ultimo saluto. Mi unisco alla richiesta del comitato undici giugno, spero prevalga il rispetto per i valori umani in cui tu, Mimmo, hai sempre creduto. Vorrei vederti presto abbracciare di nuovo tuo padre. NICOLA FRATOIANNI (SI) Il papà di Mimmo Lucano ha 93 anni ed è gravemente malato. Mimmo non può tornare a Riace a salutarlo e stargli vicino, per quel divieto di dimora che gli è stato imposto. Come se si trattasse di un pericoloso criminale.
Per questo mi unisco all’appello del Comitato Undici Giugno, che chiede al Presidente Mattarella di revocare il provvedimento di divieto di dimora, per consentire a Mimmo di stare a fianco del padre, negli ultimi giorni.
A Mimmo e a suo padre il mio abbraccio, sperando che presto possano ricongiungersi.