Conferita ieri, 7 novembre, la cittadinanza onoraria al prof. Leonardo R. Alario. Il Consiglio comunale, convocato in sessione straordinaria, ha accolto la proposta avanzata dall’esecutivo e ha espresso unanime consenso alla concessione del prestigioso riconoscimento. Da graditi ospiti hanno partecipato alla manifestazione e offerto il proprio contributo diverse personalità del territorio. «E’ un onore e un privilegio l’omaggiare una figura di così alto profilo e spalancare le porte della nostra comunità a un figlio di questa nostra martoriata terra di Calabria. Un figlio che spende i suoi giorni nello studio e nell’approfondimento, nella ricerca e nell’interpretazione della realtà, relazionando i valori morali, bussola di tutte le civiltà, con ogni forma di progresso e affrancamento sociale e umano – ha detto il sindaco Nicolò De Bartolo introducendo i lavori. Il prof. Alario concorrendo a veicolare l’immagine sana e bella del nostro borgo attraverso i suoi scritti, gli innumerevoli libri pubblicati e, non per ultima, con una intensa attività pubblicistica, rende un grande servigio a Morano che da oggi lo annovera tra i suoi cittadini». «Sono emozionato e felicissimo per ciò che oggi sta accadendo a me e a questa comunità – è la sintesi dell’intervento del prof. Alario. Siate messaggeri sani di una nuova umanità – ha affermato rivolgendosi ai ragazzi presenti in sala». E a proposito dell’identità ha rimarcato come sia «sì utile riconoscerla in tutto ciò che è stato e quanto sia importante farne memoria adeguatamente, ma è parimenti indispensabile costruirla giorno per giorno, affinché tutti possano realizzarsi ed essere felici. Dovete riappropriarvi del “sapere” – ha osservato più volte – per essere liberi. Apriamoci alla cultura e amiamo le nostre radici». Visibilmente commosso, Alario, stante l’immediata esecutività dell’atto deliberativo che ufficializza il conferimento della cittadinanza onoraria nel rispetto dell’art. 2 dell’apposito regolamento municipale, ha ringraziato l’assemblea elettiva e abbracciato i moranesi presenti e virtualmente gli assenti.