Radio Azzurra al Merano WineFestival Calabria: il presidente Occhiuto a Borgo Saverona

 

La seconda giornata del ‘Merano Wine Festival Calabria – Essenza del Sud’, ospitata a Borgo Saverona a Cirò Marina, si è svolta ieri all’insegna di una Calabria che non solo si racconta, ma si afferma.

Un appuntamento che ha saputo fondere paesaggio, visione e identità produttiva, trasformando ogni calice in uno strumento di riconoscimento collettivo.

Sul palco il presidente della Regione Roberto Occhiuto, ha preso la parola con la chiarezza di chi non vuole semplicemente celebrare un evento, ma sottolineare una direzione: quella di una regione che sta finalmente agendo da protagonista.

«La Calabria – ha sottolineato il presidente Occhiuto – oggi sa raccontarsi con gli strumenti giusti, e questo festival ne è la prova evidente. Qui non stiamo semplicemente ospitando un appuntamento importante: stiamo proponendo un modello di sviluppo fondato su bellezza, autenticità e qualità produttiva».

Occhiuto ha rimarcato con forza il valore strategico dell’evento, ma soprattutto la sua capacità di generare nuova consapevolezza interna: «È fondamentale che siano proprio i calabresi a scoprire – o riscoprire – il potenziale della propria terra. Vedere questo borgo vivo, elegante, restituito alla sua funzione sociale e culturale, è la dimostrazione più chiara di ciò che siamo in grado di fare quando crediamo nelle nostre risorse».

Parole che non hanno avuto il tono della celebrazione, ma quello dell’impegno. Il presidente ha sottolineato il ruolo centrale dei produttori, definiti “custodi di una civiltà del vino che qui non è mai stata interrotta”, e ne ha lodato la capacità di innovare senza tradire. «Lavorano con sobrietà e precisione, interpretano il territorio, ne rispettano i tempi e ne valorizzano le espressioni più autentiche. È grazie a loro se oggi il nome di Cirò circola con rispetto sulle tavole più attente d’Italia e non solo».

Nel suo intervento, Occhiuto ha anche affrontato il tema dell’autorevolezza istituzionale, rivendicando una Calabria che non ha bisogno di concessioni, ma di occasioni: «Non cerchiamo vetrine, cerchiamo interlocutori. Non ci interessa la visibilità effimera: vogliamo costruire una reputazione solida, fondata su esperienze come questa, capaci di lasciare un segno duraturo nel tessuto economico e culturale dei nostri territori».

A conclusione del suo discorso, ha rivolto un invito – quasi una dichiarazione d’intenti – rivolto non solo agli addetti ai lavori, ma a tutti: «Abbiate l’orgoglio di essere parte di questa terra. Non c’è bisogno di immaginare altrove quello che abbiamo già qui, sotto i nostri occhi. La Calabria che stiamo costruendo non è più una speranza: è una realtà che avanza».

Nel corso dell’intervento, il presidente Occhiuto ha voluto ringraziare Helmuth Köcher, fondatore del Merano WineFestival, per aver riconosciuto in Cirò e nella sua gente un luogo capace di accogliere e dare valore. Ha poi espresso stima all’assessore Gianluca Gallo, motore di molte delle politiche regionali a sostegno dell’agricoltura e dell’enogastronomia. E infine ha salutato con riconoscenza il contributo operativo e progettuale di Fulvia Michela Caligiuri, direttrice generale di Arsac, figura centrale nella messa a terra dell’iniziativa.

La serata si è conclusa con un’atmosfera vibrante, tra brindisi, assaggi che raccontavano il territorio meglio di mille parole e momenti di autentica condivisione. Ma quello che è andato in scena a Cirò non è stato solo un omaggio al vino: è stato un gesto corale, consapevole, rivolto a un’idea di Calabria che ha scelto di credere in sé stessa, con la compostezza di chi sa di avere molto da dire – e ora anche la voce per farlo.

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