Sanità. Pd annuncia interrogazione su liste d’attesa, Miserendino: “prima c’era il caos”

Il gruppo del Pd in Consiglio regionale, guidato da Mimmo Bevacqua ha diffuso una nota alla luce dell’inchiesta sul reparto di Oculistica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Catanzaro e sulla gestione delle liste di attesa nella regione.

I democratici depositeranno nelle prossime ore un’interrogazione urgente al presidente della giunta e Commissario della Sanità Roberto Occhiuto per sapere quali misure intenderà adottare a tutela dei pazienti.

La nota del gruppo PD

Ciò che sta emergendo in questi giorni sul sistema delle prenotazioni sanitarie in Calabria e le liste d’attesa è la conferma di quanto più volte evidenziato dal gruppo del Pd durante questo ultimo anno. Un sistema fuori controllo che rappresenta un ostacolo insormontabile al diritto alla salute per migliaia di cittadini.

La recente inchiesta sul reparto di Oculistica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Catanzaro conferma, purtroppo, che non si tratta di episodi isolati, ma di un sistema che si regge su opacità e scorciatoie inaccettabili. I cittadini calabresi si vedono costretti a ricorrere a canali non ufficiali, se non addirittura al pagamento non dovuto, per ricevere cure in tempi ragionevoli. Un quadro che mortifica chi non può permettersi di pagare e tradisce la missione stessa della sanità pubblica. A fronte di questa situazione drammatica, la Regione continua a raccontare una rivoluzione avvenuta solo sui social del governatore, senza alcun contatto con la realtà e senza affrontare lo stato di emergenza in cui è costretta la Calabria, con il sistema delle liste d’attesa fuori controllo, con i Lea inaccettabili e con numeri della migrazione in costante crescita.

Il gruppo del Pd depositerà nelle prossime ore un’interrogazione urgente al presidente della Giunta e Commissario alla Sanità, Roberto Occhiuto, per conoscere quali misure concrete intenda adottare al fine di ripristinare la trasparenza, garantire controlli rigorosi e tutelare davvero i pazienti“.

Immediata la replica del direttore generale di Azienda Zero Gandolfo Miserendino.

L’intervento di Miserendino

Dopo decenni di immobilismo – con le prenotazioni per le visite mediche che venivano prese solo telefonicamente e senza alcun coordinamento tra le diverse Aziende sanitarie – la Regione Calabria, su input del presidente Roberto Occhiuto, ha creato un Centro unico di prenotazione – Cup Unico – all’avanguardia e in linea con le migliori pratiche nazionali.

Prima c’era il caos, da qualche anno invece in Calabria si prenotano le visite mediche come nelle altre Regioni del Paese, con un sistema digitale e integrato, con controlli e trasparenza, con le Asp e le Ao che dialogano tra loro.

Grazie a questa riforma e alla centralizzazione delle prenotazioni è possibile avere un monitoraggio costante sulle liste d’attesa per la specialistica svolto dalla Regione e dalle stesse aziende sanitarie per quello che riguarda i ricoveri. In seguito a questa azione riguardante il Cup Unico, la Regione ha sempre più chiesto e ottenuto dai medici specialisti la condivisione delle proprie agende, in modo che le stesse potessero essere meglio integrate con il Centro unico di prenotazione.

Il progetto prevede la condivisione delle agende di prestazioni specialistiche e diagnostiche tra strutture pubbliche, aziende sanitarie provinciali, ospedali e medici accreditati. Il tutto per avere maggiori controlli, visibilità in tempo reale delle disponibilità, pianificazione automatica tra prime visite e controlli, direttamente dal sistema Cup, integrazione di agende pubbliche e di medici convenzionati per garantire rapidità e uniformità nell’accesso.

Con la gestione centralizzata delle agende e delle prenotazioni per prestazioni diagnostiche e specialistiche abbiamo piena interoperabilità tra sistema regionale e sistemi aziendali/provinciali, visibilità completa e trasparente dell’offerta sanitaria per i cittadini, coinvolgimento di tutti i canali (sportelli, call‑center, farmacie, app/portale regionale).

È ovvio che questo processo, nato circa due anni fa, sia ancora in divenire, e che possano esserci azioni o comportamenti non ancora sotto la lente d’ingrandimento dei nostri sistemi di controllo, ma far finta di non vedere gli enormi passi in avanti fatti non è intellettualmente onesto”.

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