Il Tribunale di Cosenza ha assolto dall’accusa di traffico di influenze illecite, aggravato dalle modalità mafiose, gli ex consiglieri regionali della Calabria Nicola Adamo e Pietro Giamborino, entrambi del Pd, e Filippo Valia nipote di Giamborino.
Si chiude così il troncone cosentino dell’inchiesta “Rinascita-Scott”.
Erano accusati di aver tentato di condizionare un procedimento davanti al Tar della Calabria riguardo all’aggiudicazione di alcuni lavori pubblici nel vibonese.
Il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Annamaria Frustaci, aveva chiesto la condanna a tre anni per Giamborino, a due per Adamo, nei confronti del quale aveva invocato l’esclusione dell’aggravante mafiose, ed a due anni e sei mesi per Valia.
Nel processo era imputato originariamente anche Giuseppe Capizzi, nella qualità di amministratore unico del consorzio stabile “Progettisti Costruttori”, al quale veniva contestato di avere chiesto a Giamborino, attraverso Valia, di attivarsi per influenzare il procedimento davanti al Tar.
La posizione di Capizzi é stata però stralciata dopo che l’imprenditore ha chiesto ed ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali.